Nel 2014 il mio primo approccio allo Yoga.

Ricordo perfettamente la sensazione di quando, durante una lezione, “indossai” la postura dell’albero, Vrikshasana, dove con i piedi e le gambe mi ritrovavo ad affondare le radici nella terra, mentre con le braccia e le mani allungavo il tronco verso il cielo, percependo la ricerca di un equilibrio nuovo. Fu subito per me passione e amore.

Così, iniziai ad ascoltare i raga indiani e i mantra, a leggere qua e là qualche paragrafo su questa antica disciplina, ero affascinata dal suono dei nomi delle posizioni, avevo la sensazione di essere tornata a casa, di aver ritrovato la via. Presto la pratica iniziò a fare parte della vita di tutti i giorni, regalandomi una dolce trasformazione della colonna vertebrale (che aveva vissuto anni di dolori, scoliosi e rigidità), un graduale rinnovamento della pelle, una nuova vitalità che era stata assopita durante un lungo periodo di malattia al sistema linfatico.

Iniziavo realmente ad abitare il mio corpo, iniziavo ad accettarmi, a prendermi cura di ogni mio spazio interiore.